Oggetto dell’ultimo progetto del noto architetto italiano Renzo Piano è stato un grattacielo, nuova sede del New York Times (il noto quotidiano statunitense conosciuto in tutto il mondo). Il grattacielo è stato inaugurato lunedì scorso con alla presenza Thomas Friedman a Maureen Dowd, e molti volti della politica newyorkese. Ma il critico del New York Times Nicolai Ouroussoff ha espresso giudizi non del tutto lusinghieri sul lavoro di Renzo Piano.
Il critico del New York Times Nicolai Ouroussoff ha dichiarato che i grattacieli della città riescono a colpire al cuore chi li osserva, ma riferendosi alla nuova sede del giornale ha continuato dicendo che “la torre di Piano difficilmente ci ispirerà un sentimento di questo tipo. Nonostante i grandi sforzi dell’architetto gli schermi paiono piatti e senza vita nello skyline.
Nonostante tutte le buone intenzioni dell’architetto, la facciata appare piatta e senza vita. L’uniformità delle sbarre che l’attraversano le danno un’aria quasi minacciosa, resa ancora più intensa dal grigio della struttura portante che impedisce qualunque gioco di luci e ombre.”
Ma Nicolai Ouroussoff non ha espresso soltanto giudizi negativi, con riferimento ai piani bassi della nuova sede del New York Times, occupati da un giardino pensile e straordinari giochi di trasparenza, ha dichiarato che il grattacielo di Piano “diventa vivo quando tocca il suolo. Tutte le migliori qualità di Piano vengono qui messe in evidenza: il suo raffinato senso delle proporzioni, l’amore per i dettagli strutturali, il grande senso di responsabilità civica.”
Il progetto di Renzo Piano per la nuova sede del New York Time è caratterizzato da un particolare rivestimento costituito da una guaina di profili in ceramica, i quali sono in grado di filtrare l’impatto dei raggi solari, permettendo di conseguenza una distribuzione più omogenea della luce e del calore.