In vista dell’approssimarsi della pausa estiva, pubblichiamo un articolo dal contenuto “duro, drammatico e realista”, che lascia grande spazio a riflessioni e commenti di ogni sorta. Con l’occasione auguriamo a tutti i lettori “Buone Vacanze” ed un “arrivederci” agli inizi di ottobre con nuove rubriche attraverso le quali cercheremo di offrire servizi utili a tutti (professionisti e non).
Dalle esperienze di alcuni amici le ragioni che spingono ad associarsi e mettere in campo le proprie capacità e conoscenze al servizio di un fine comune: Il successo professionale.
FRANCESCO da Orta di Atella (CE) (Architetto): Agli inizi della mia carriera universitaria, ero convinto che un laureato sarebbe entrato nel mondo del lavoro partendo da un certo livello medio-alto limitato dalla semplice mancanza di esperienza che avrebbe poi successivamente consentito di raggiungere livelli più alti di professionalità e qualifica.
Terminati gli studi, mi è bastato ben poco per rendermi invece conto che, superate le enormi difficoltà iniziali relative all’interrogativo “cosa fare del futuro?”, mi si presentava la possibilità di una collaborazione con uno degli studi professionali presenti nel mio stesso paese. Altro che livelli medio-alti, mi accorsi subito che non ero altro che un disegnatore e di tanto in tanto anche un centralinista o portiere.
Immaginai di trovarmi in una moderna versione del feudalesimo dove al potere si sostituiva l’esperienza, per cui chi ha più esperienza, offre la possibilità a chi non ne ha di far conoscenza con il mondo del lavoro in cambio di Continua a leggere