Un Giardino all’italiana a Tianjin _ mOa


11. Mostra internazionale di Architettura

Venezia, 14 settembre – 23 novembre 2008

A cura di Mario Occhiuto con la partecipazione di Mimmo Paladino
Inaugurazione 12 settembre ore 18.30

A partire dal 2000 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha avviato un programma di collaborazione ambientale con la Cina, all’interno del quale i temi dello sviluppo sostenibile, dell’ambiente urbano e della sua qualità occupano un posto di grande rilievo.

L’edizione 2008 della Biennale di Architettura, intitolata Out There: Architecture Beyond Building è l’occasione per presentare, dal 14 settembre al 23 novembre all’interno dell’Arsenale, uno di questi progetti particolarmente calzante con il tema proposto: Un giardino italiano a Tianjin.

L’installazione, esposta nei padiglioni THETIS, curata dall’architetto Mario Occhiuto con la partecipazione di Mimmo Paladino, illustrerà il progetto architettonico e paesaggistico che lo studio dell’architetto Occhiuto (mOa), sta realizzando in Cina: un giardino destinato a sorgere Continua a leggere

Palladio 500. La grande mostra


Mostra di Architettura

Vicenza, 20 settembre 2008 – 6 gennaio 2009

c/o Palazzo Barbaran da Porto (Contrà Porti 11), Vicenza

Mostra promossa dal Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, Royal Academy of Arts, Royal Institute of British Architects nell’ambito di “Andrea Palladio 500”, manifestazione promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Comitato Nazionale per il V Centenario della nascita di Andrea Palladio (1508 – 2008) e dalla Regione del Veneto – Comitato Regionale per le celebrazioni del cinquecentenario della nascita di Andrea Palladio, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

A cura di Guido Beltramini e Haward Burns con la collaborazione di Charles Hind e Maryanne Stevens. Catalogo edito da Marsilio.

La mostra presenterà oltre 200 opere originali, fra disegni autografi, dipinti, libri, manoscritti, mappe, bronzetti e monete e un gran numero di modelli architettonici. Essi sono i “fotogrammi” attraverso cui raccontare la vita e il modo di lavorare di Palladio in un percorso di vita che ha inizio nella seconda metà degli anni Trenta del Cinquecento e concludersi nell’agosto del 1580.

La mostra vuole raccontare al grande pubblico una sintesi a 360 gradi, coinvolgente ed essenzialmente nuova, di quanto si conosce sulla vita, l’architettura e l’eredità di Palladio. L’obiettivo è di catturare l’attenzione, affascinare e stimolare l’immaginazione del pubblico: grazie alla eccezionale qualità e varietà delle opere originali esposte, e anche con l’impiego di modelli, compresi plastici realizzati appositamente, video e animazioni create al computer.

Il racconto della mostra si snoderà attraverso 10 sale, impegnando l’intero piano nobile di palazzo Barbaran da Porto, l’unica dimora urbana che Palladio riuscì a realizzare integralmente.

I temi presentati nelle varie sale sono suddivisi in tre sezioni principale:
1. La carriera di un genio dell’architettura
2. Nella mente di Palladio
3. Un eterno contemporaneo

 “Palladio 500. La grande mostra”, Vicenza,
dal 20 settembre 2008 al 6 gennaio 2009.
Orario: domenica – giovedì: 9,30 – 19; venerdì, sabato e festività: 9,30 – 21

 Informazioni sulla Mostra e sul Centenario Palladiano: www.andreapalladio500.it

 

Carlo Scarpa e l’origine delle cose


11. Mostra Internazionale di Architettura

Venezia, 14 settembre – 23 novembre 2008

c/o Padiglione Venezia, Giardini della Biennale,

Il Padiglione Venezia della Biennale propone “Carlo Scarpa e l’origine delle cose”, mostra-installazione curata da Guido Beltramini e Alessandro Scandurra per “Biennale Architettura 11. Mostra Internazionale di Architettura, Out There: Architecture Beyond Building”.

L’iniziativa è sostenuta e promossa dalla Regione del Veneto in collaborazione con Dainese, Estel, Trend.

Architetto sciamano, come lo ha definito Kurt Forster, Carlo Scarpa (1906-1978) ha trascorso la propria vita costruendo spazi come congegni, “mappe d’invenzione” dove trovavano vita la sua idea del territorio e le ossessioni private, proiettando l’orizzonte dei suoi progetti oltre gli edifici, mantenendoli incerti e spesso non finiti. L’atrio della Querini Stampalia, in cui le acque spinte dalle maree entrano all’interno dell’edificio, cancella il limite fra costruito e artificiale, mette in consonanza l’edificio con i ritmi naturali della laguna. Lo stesso limite fra vita e morte è “disegnato” nella “macchina per il ricordo”, il complesso monumentale Brion, dove la costellazione araldico-industriale della famiglia Brion-Vega diventa forma del meccanismo cardanico che governa l’accesso allo spazio per il dolore privato. Sul fondo delle grandi vasche, al di sotto del pelo dell’acqua, Scarpa realizza le forme di un paesaggio alla rovescia, un altro mondo attraverso lo specchio liquido. Vi è un angolo di visione privilegiato del fare di Scarpa “beyond building”, la progettazione di spazi per la scultura, quando libero dagli obblighi funzionali opera con una visione totalmente mentale. Il monumento alla Partigiana (1968) sulla banchina della Biennale è emblematico: la riva si disgrega in blocchi di pietra simili alle molecole di un cristallo che sta sciogliendosi nell’acqua, metafora della dissoluzione del fascismo a cui la donna si era sacrificata, una piattaforma galleggiante che respira al ritmo della marea, una sfida all’ordine “razionale”.

Come nell’intuizione di Carlo Scarpa, oggi autori (architetti e artisti) elaborano la mancanza di un orizzonte di riferimento costruendosi un sistema di codici e regole che ridisegnano un esistente possibile. Nuovi maghi e ingenui alchimisti ripartono oggi dall’energia degli elementi, dalle forze che governano la materia e la formano, dalla violenza degli elementi e dei rapporti, dalla relazione tra le cose e l’equilibrio energetico delle parti: questi sono i materiali da costruzione di edifici e installazioni paradossali che guardano alla nostra condizione, sperimentando in presa diretta un mondo incompleto.

Navarro Baldeweg, Diller+Scofidio (+Renfro) e Umberto Riva sono autori i cui percorsi, con traiettorie diverse, ripartono dalle stesse domande all’origine dei lavori di Carlo Scarpa. La terra del Veneto, la sua pietra, acqua, argilla e i suoi ritmi naturali, sono i materiali del progetto di Scarpa: a partire dai suoi progetti, da materiali originali, la mostra mette a confronto il suo percorso con autori contemporanei attraverso documenti, interviste, video e immagini. Ci si muove verso il senso più profondo, si scende, dove le domande nascono, dove l’esistenza stessa delle cose è in discussione. Come nelle ricerche di senso di Carlo Scarpa, che oscillano tra arte e architettura, ci si interroga da una ricerca sul perché le cose esistono.

Saranno esposti 46 disegni originali di Carlo Scarpa, provenienti dalle collezioni della Direzione generale per l’architettura e l’arte contemporanee del Ministero per i beni culturali, e conservati al Centro Carlo Scarpa di Treviso. In particolare saranno presentati per la prima volta tutti i disegni per l’installazione La partigiana, realizzata da Carlo Scarpa sulla riva di fronte ai Giardini della Biennale di Venezia nel 1968 e recentemente restaurata. Accanto ad essi saranno accostati i prototipi delle sculture Crescita e Contafili, creati da Scarpa per la XXXIV Biennale d’arte di Venezia nel 1968, all’interno dell’installazione Ambiente con cui presentò al pubblico il senso del proprio lavoro.

I progetti degli architetti e artisti contemporanei coinvolti nella mostra, fra cui Juan Navarro Baldeweg, Diller Scofidio (+ Renfro) e Umberto Riva saranno presenti con sequenze di immagini digitali e video interviste realizzate per l’occasione.

L’allestimento della mostra, progettato da scandurrastudio è pensato come un meccanismo di lettura dei materiali. I disegni possono essere mossi dal visitatore scorrendo su un lungo binario al centro del Padiglione, creando aggregazioni e relazioni volta per volta diverse.

I commissari del Padiglione Venezia e curatori della mostra sono Guido Beltramini e Alessandro Scandurra.

 Info:
– CISA Palladio www.cisapalladio.org
– Scandurrastudio: www.scandurrastudio.com
– Biennale: www.labiennale.org

 

BASTA CON GLI SPRECHI, DA OGGI SI RISPARMIA


In un mondo sempre meno verde, e sempre più inquinato, temi come la tutela ambientale ed il risparmio energetico sono oggetto di dibattiti. Il consumo energetico nelle case degli italiani rappresenta una fetta importante del fabisogno nazionale, quasi il 30%, ed anche delle emissioni di Co2 rappresentato dal 25% delle emissioni totali nazionali.

Rendere le nostre abitazioni efficienti energeticamente vuol dire consumare meno energia a parità di comfort. Secondo recenti studi una famiglia media italiana potrebbe risparmiare, senza fare rinunce, ma semplicemente usando meglio l’energia, il 40% delle spese per il riscaldamento e il 10% di quelle per gli elettrodomestici. Le possibili perdite di energia in una abitazione sono causate Continua a leggere

Il sogno di Starck: un mulino su ogni tetto


MySweetBio.it Tutto per l’igiene eco bio a piccoli prezzi

Fonte: corriere.it

Un microgeneratore eolico permetterà di risparmiare l’80 per cento dell’energia utilizzata nelle abitazioni

MILANO – Quando scienza, ecologia e design vanno a braccetto, si può stare certi che di mezzo c’è lo zampino di Philippe Starck, il creativo francese che dopo avere legato il suo nome alla produzione di mobili e complementi d’arredo al tempo stesso sexy e (relativamente) alla portata di tutti, facendosi così paladino del «democratic design», intravede ora per se stesso e per il mondo del design nel suo complesso, un futuro tutto all’insegna del verde. E’ insomma l’era dell’«ecologic design» e l’ariete con cui si prepara a sfondare il mercato degli ecodispositivi domestici è un microgeneratore di energia che promette di abbattere dell’80% il ricorso alle forme di Continua a leggere