L’edilizia punta sugli smart building, il business delle ristrutturazioni


(Il Ghirlandaio) Roma, 18 nov.

casettaL’industria dell’edilizia ci ha messo una pietra sopra, almeno per il momento. Impossibile continuare a puntare sulle nuove costruzioni con un mercato delle compravendite asfittico, meglio quindi orientarsi sul business che invece viene dalle ristrutturazioni e dalla riqualificazione energetica. Il settore al luce delle agevolazioni fiscali sta conoscendo un periodo di vitalità.  Le città stanno cambiando volto e con la crisi il tema del risparmio energetico è diventato una priorità. A questo si aggiunge il fattore dei cambiamenti climatici che hanno imposto all’attenzione la necessità di una riqualificazione delle città. Quindi riduzione dei consumi energetici, sicurezza antisismica e contro il rischio alluvioni è la nuova frontiera dell’edilizia come dimostrano i 7 miliardi di euro stanziati dall’Unione europea all’Italia per la riqualificazione edilizia nell’ambito del programma di aiuti comunitari 2014-2020.

La riqualificazione del territorio significa non solo risparmio per le famiglie sulla bolletta energetica ma anche rilancio

Continua a leggere

Auguri di Buon Natale 2013 e felice 2014


A tutti gli amici di Arch.In.Geo;

a tutti coloro che navigano con piacere tra le pagine del nostro Blog trovandolo molto interessante;

a chi passa solo per caso o per semplice curiosità;

buonefeste

A TUTTI GIUNGANO I NOSTRI PIU’ CALOROSI AUGURI DI UN SERENO NATALE E UN FELICE ANNO NUOVO

Edilizia, i recuperi «green» cercano stabilità


FONTE: http://www.casa24.ilsole24ore.com

pannelli solariSi moltiplicano i canali di finanziamento per le riqualificazioni energetiche in edilizia: ecobonus fiscali, certificati, bond, contratti di finanziamento o fondi europei. Gli strumenti per sviluppare il mattone green non mancano, ma le potenzialità non sempre vengono raccolte dagli operatori: la confusione normativa disincentiva gli investimenti e l’assenza di una filiera strutturata ostacola il business del risparmio energetico. Nelle nostre città il mattone è responsabile del 40% delle emissioni di anidride carbonica e tutti gli obiettivi, da quelli europei a quelli della Strategia energetica nazionale, partono da qui per raggiungere gli standard di efficienza. In base alla direttiva europea 2010/31/Ue, già recepita dall’Italia, i nuovi edifici che verranno costruiti dopo il 2020 (dopo il 2018 per quelli pubblici) dovranno essere «ad altissima prestazione energetica» con un fabbisogno energetico «molto basso o vicino allo zero».

A Smart Energy Expo, la fiera sull’efficienza energetica che si svolgerà a Verona dal 9 all’11 ottobre, si affronterà il tema della finanziabilità degli interventi più complessi: l’efficienza energetica è in cerca di un garante, di un sistema finanziario solido che permetta ai privati di sostenere investimenti complessi e alle imprese di farsi carico dei rischi in operazioni di recupero che coinvolgono diversi attori; che consenta di superare gli ostacoli legati agli elevati costi iniziali e ai tempi troppo lunghi di rientro, barriere per l’accesso al credito. Ad esempio, Germania e Regno Unito hanno messo a punto nuovi strumenti: basta pensare al fondo di garanzia Proklima del Comune di Hannover che cofinanzia progetti pilota di riduzione delle emissioni inquinanti (dal 1998 al 2012 ha assegnato 45milioni di euro) e il Green Deal inglese che nel 2013 ha messo sul piatto 600 milioni di sterline per un programma volto a finanziare recuperi di edifici privati (tramite isolamento dell’involucro, sostituzione degli impianti di riscaldamento, installazione di impianti rinnovabili. eccetera). In questo caso l’impresa (green deal provider) firma un contratto con i proprietari e i lavori possono essere realizzati senza che il cittadino debba “mettere mano al portafoglio”: le somme prestate saranno poi rimborsate a rate attraverso i risparmi in bolletta.

Le risorse ci sono, lo dimostra ad esempio l’annuncio della Banca europea per gli investimenti che metterà sul piatto fino al 2015 circa 6 miliardi di euro l’anno per progetti duraturi e di valore: «Gli strumenti finanziari a disposizione delle piccole e medie imprese e delle Energy service company già ci sono, quello che servono sono dei progetti validi», ha detto Andrea Tinagli, direttore per l’Italia della Bei. Anche Sace dal 2008 ha offerto garanzia per 3,5 miliardi di euro in settori di interesse strategico tra cui l’efficienza energetica e la Cassa depositi e prestiti sta studiando nuovi strumenti per favorire la filiera. «I fondi attualmente esistenti – ha sottolineato Sara Romano, direttore generale del ministero dello Sviluppo economico – sono sottoutilizzati dalle nostre imprese e dalla pubblica amministrazione. La finanziabilità dipende dalla coerenza e dalla bontà dei progetti, che non possono però essere standardizzati e replicati rigidamente, ma devono partire da un adeguato e professionale check energetico dei singoli edifici per poi proporre l’applicazione di soluzioni ad hoc».

Tra le ipotesi in capo c’è anche quella dell’emissione di particolari bond, obbligazioni senza scadenza con un rendimento lievemente superiore a quelli del Tesoro, a cui hanno fatto ricorso aziende come Deutsche Bank: non costituiscono debito perché i capitali vengono impiegati in investimenti produttivi che garantiscono un ritorno economico in grado di compensare l’onere annuale derivante dalle cedole.

Il problema, in realtà, è che ad oggi in Italia (dove l’80% dei cittadini vivono in una casa di proprietà) la riqualificazione energetica nel settore civile è soprattutto il risultato di migliaia di piccoli interventi: dal 2007 (quando la legge 296/06 ha introdotto le prime detrazioni fiscali) al 2011 l’Enea ha registrato un totale di 1,3 milioni di pratiche per accedere agli incentivi (bonus del 55% e oggi 65%), di cui circa il 60% per la sostituzione di infissi. Ridotte, invece, le pratiche per interventi sulle chiusure opache (3%): «Si tratta di investimenti tecnicamente più complessi», afferma Mario Nocera, dell’Unità efficienza energetica dell’Enea. Tra pochi giorni saranno disponibili i risultati relativi all’anno fiscale 2012, che forniranno ulteriori indicazioni per l’evoluzione dello strumento di incentivo. Nonostante l’instabilità politica delle ultime ore, infatti, resta condivisa la volontà di stabilizzare l’Ecobonus e di correggerne alcuni meccanismi. «Stiamo lavorando – afferma Enrico Bonacci, del ministero dello Sviluppo economico – a un restyling delle detrazioni fiscali con nuovi criteri, come costi diversificati in base alle tecnologie e premianti verso quelle più efficaci». Sulla base dei dati raccolti, potrebbe essere valutata una riduzione dei tempi di rientro (oggi spalmati in rate per 10 anni) e l’introduzione di un meccanismo premiante. «Proporremo i possibili correttivi per ottenere migliori risultati in termini di efficienza energetica e di costo per le casse dello Stato», conclude Nocera.

Buon Natale 2012 e Felice 2013


A tutti coloro che anche in questo 2012 ci hanno seguito con più o meno interesse;

a coloro che attivamente hanno partecipato ed offerto il loro contributo;

a chi ci ha fatto domende, a chi ci ha fornito risposte, a chi ci ha semplicemente fatto dei complimenti o ci ha fornito validi suggerimenti;

a tutti coloro che con il loro contributo ci hanno aiutato ad ottenere degli ottimi risultati di gradimento

a tutti voi un calorosissimo

GRAZIE

ed i più sinceri AUGURI di

BUON NATALE

e

FELICE ANNO NUOVO

E poichè a Natale è usanza consolidata volgere il proprio pensiero a tutti (buoni e cattivi), volgo il mio pensiero anche a chi:

  •  prima ci ha detto che non dovevamo più pensare al posto fisso ma abituarci alla precarietà del rapporto di lavoro e poi ci ha messi sulla strada con un solo calcio nel culo;
  • ci ha prima invogliati ad accendere mutui per l’acquisto di una nuova abitazione e poi ci ha messo su l’IMU;
  • dovrebbe salvaguardare il nostro territorio ed invece ne fa merce di scambio;
  • continua a tagliare tutto restando comodamente seduto sulla sua poltrona d’oro;
  • è pronto a fare del popolo carne da macello pur di mantenere alti i propri privilegi;

a tutti costoro un sincero, sentito, cordiale e profondo

VAFFANCULO

vaffa

che esplode direttamente dal più profondo dell’anima. Che il 2013 sia per voi l’inizio dei più atroci incubi che ha vissuto chi da voi e dal vostro modo di intendere la politica è stato profondamente umiliato, danneggiato, mortificato, disprezzato ed abbandonato. Possa per tutti voi avverarsi la profezia dei maia almeno dal punto di vista sociale.

Palermo, 100 mila posti di lavoro nell’edilizia eco-sostenibile


FONTE: Il Moderatore.it

Sembra che un Viceré spagnolo dicesse che “i siciliani sono individui più furbi che intelligenti”. In effetti, c’è molta verità in questa frase e quando diventeremo più intelligenti e meno furbi vorrà dire che ci sarà stata una svolta e che la nostra Sicilia diventerà un vero e proprio paradiso terrestre, come in un quadro di Bosch.

Forse alcuni segnali stanno arrivando grazie alla collaborazione tra Università e Comune di Palermo; intellighentie che possono rendere Palermo ‘cantiere’ di idee progettuali attraverso l’attuazione di un processo di rinnovamento e di recupero della città, del patrimonio edilizio e urbano in declino, e così fare del capoluogo siciliano una città più europea e competitiva, con un forte innalzamento della qualità della vita e con conseguente crescita dell’occupazione.

Il Cirias (Centro Interdipartimentale di Ricerca in Ingegneria dell’Automazione e dei Sistemi), l’agosto scorso, ha fatto un passo importante siglando Continua a leggere

Ecoinvenzioni, la scrivania solare per lavorare senza elettricità


Terracina Social Forum

Dal sito Internet http://www.ecoseven.net/eco-invenzioni/ecoinvenzioni-la-scrivania-solare-per-lavorare-senza-elettricita

ECOINVENZIONI, LA SCRIVANIA SOLARE PER LAVORARE SENZA ELETTRICITÀ

di F. D.

Stanchi di passare le vostre ore di lavoro all’interno di un ufficio buio, freddo e senza colore? Meglio prendere il computer portatile e sbrigare le proprie pratiche all’aria aperta, in giardino o nel parco dietro casa? Per questo, nasce la scrivania solare Kanz Field Powerdesk, un ufficio da esterni alimentato dai raggi solari attraverso piccoli pannelli fotovoltaici, completamente autonomo e capace di offrire uno spazio di appoggio compatto e dotato di tutti i comfort.

Questa scrivania da lavoro è dotata di un cassetto che prevede uscite da 12V e 5V per collegare diversi dispositivi elettronici, e di una luce desktop flessibile che illumina il piano di lavoro. Per quanto riguarda la sua composizione, la Kanz Field Power Desk è fatta con materiali naturali, quali il legno di betulla del Baltico e l’alluminio marino.

View original post 153 altre parole

Edilizia intorno a Villa Adriana e l’Unesco minaccia di dire addio


Rischio lottizzazione per 180 ettari sotto tutela intorno alla villa imperiale. Qualora fosse dato il via al piano edilizio, l’agenzia dell’Onu minaccia di togliere al sito il titolo di “Patrimonio dell’umanità”.  L’Unesco, evidentemente, non si presta alla volgare strumentalizzazione della speculazione edilizia.

FONTE: Il Vostro Quotidiano

ROMA – Non c’è pace per la Villa di Adriano. Dopo le polemiche sulla possibile discarica di Corcolle – adiacente al sito archeologico – ora arriva una nuovo allarme «perché l’Unesco  minaccia di togliere il titolo di Patrimonio dell’umanità». A lanciare l’allarme due consiglieri regionali del Lazio, Antonio Paris – presidente del gruppo misto – e Angelo Miele che in Commissione Urbanistica chiedono di convocare sindaci e costruttori per «capire cosa sta succedendo attorno a uno dei siti archeologici più preziosi al mondo». Il punto, argomentano i due politici, è che «ci sono troppe versioni; ognuno dice quello che vuole e nessuno sembra capire cosa sta succedendo intorno a Villa Adriana».

 Il FATTO –  All’inizio del mese il Tar del Lazio ha bocciato l’ennesimo ricorso che chiedeva la cancellazione del cosiddetto “piano Nathan”: 180mila metri cubi di cemento previsti dal Piano Regolatore del Comune di Tivoli del 1980. Il Tribunale amministrativo non  ha riscontrato, nel progetto della Impreme di Massimo Mezzaroma il pericolo “di danno grave e irreparabile” che ambientalisti e comitati civici   paventano. Ora il sindaco di Tivoli Sandro Gallotti e l’azienda beneficiaria dalla lottizzazione vogliono procedere senza indugio con l’edificazione degli appartamenti, sostenendo che l’intervento urbanistico andrà a riqualificare un’area tutt’ora abbandonata e in pieno degrado.

Quell’area, però, è limitrofa alla superficie “buffer” di 500 ettari ‘di rispetto’ previsti dalla Convenzione tra l’Italia e l’Unesco. Proprio il Comitato per il Patrimonio dell’Umanità è in riunione fino al 6 Luglio: sul tavolo anche la questione di Villa Adriana e dell’urbanizzazione marcata dell’area di Tivoli. Urbanizzazione che – anche a causa del progetto Nathan –  potrebbe spingere il Comitato a revocare tutela e titolo di Patrimonio alla villa dell’imperatore romano. L’Unesco, evidentemente, non si presta alla volgare strumentalizzazione della speculazione edilizia. Un rischio pesante per la zona e il Comune stesso,  che si aggiunge alla denuncia, da parte dei comitati civici, della presenza di altri resti di ville romane proprio nell’area destinata all’edificazione e alla sussistenza di dubbi, dati e pareri contrastanti che caratterizzano tutt’ora la vicenda nonostante la sentenza del tribunale amministrativo.

 UN’AUDIZIONE PER FARE CHIAREZZA –  «Unico dato certo» rincarano Mieli e Paris «è che è in corso una lottizzazione edilizia, ma su come, dove e con che criteri, nessuno sa dare una spiegazione univoca e definitiva. È semplicemente inaccettabile» concordano i consiglieri: «Abbiamo uno dei siti archeologici più importanti e conosciuti del pianeta e non sappiamo che cosa si stia muovendo nelle sue immediate vicinanze». La richiesta, pertanto, è «di fare chiarezza», convocando in Commissione primi cittadini, costruttori e proprietari dei terreni che verranno lottizzati, per «capire cosa stia succedendo», ribadire che la Villa di Adriano «è Patrimonio dell’Umanità» e assicurarsi «che lo rimanga al di là di ogni ragionevole dubbio».

Edilizia, verso aumento bonus per ristrutturazioni. UNC: bene


FONTE: HelpConsumatori.it

Aumentare gli incentivi sull’edilizia e confermare le detrazioni previste per gli interventi di efficienza energetica: sono i provvedimenti che dovrebbero entrare in un prossimo decreto legge per lo sviluppo da parte del Governo. Le misure piacciono all’Unione Nazionale Consumatori, che chiede di stabilizzare il meccanismo di incentivi per gli interventi di efficienza energetica.

“Accogliamo positivamente la proposta di innalzare gli incentivi sull’edilizia e di confermare quelli per gli interventi di efficienza energetica, perché si tratta di due settori che possono servire da volano alla ripresa del Paese – afferma il segretario generale UNC Massimiliano Dona con riferimento al “provvedimento di urgenza in materia di infrastrutture e trasporti” candidato ad entrare nel decreto legge per lo sviluppo che il Governo vorrebbe varare in settimana – Confermare le detrazioni previste nel caso di interventi di efficienza energetica (55%) e innalzare il bonus nel caso di ristrutturazioni edili (50%) costituisce un’opportunità per le imprese italiane e contribuisce ad aumentare l’occupazione. È inoltre positivo che lo strumento scelto dal Governo sia quello della detrazione, perché è un sistema molto semplice da utilizzare ed inoltre contribuisce a far emergere il sommerso”. Secondo le bozze in circolazione, riportate dalle agenzie di stampa, le detrazioni Irpef salirebbero dal 36% al 50% per la ristrutturazioni fino a un ammontare totale non superiore a 96 mila euro, con l’intento far riprendere il mercato delle costruzioni.

“Relativamente al bonus per gli interventi di efficienza energetica – prosegue Dona – si tratta sostanzialmente di una conferma di quanto previsto già l’anno scorso, ma non è possibile attendere ogni anno l’eventuale rinnovo dell’incentivo: per questo motivo abbiamo chiesto un incontro con il Ministero dello Sviluppo Economico, perché sarebbe necessario stabilizzare il meccanismo di incentivo anche per consentire, tanto alle imprese quanto ai consumatori, di programmare gli investimenti nel tempo”.

Siamo Architetti che vivono e lavorano in questo Paese.


A garanzia di tutti i cittadini

FONTE: Architetroma.it

L’Architettura rappresenta da sempre una delle più alte espressioni della cultura e della civiltà di un popolo.

È la traduzione in spazi, superfici, paesaggi dell’anima profonda di un Paese.

La storia millenaria delle nostre città e dei nostri borghi testimonia quanto sia importante la qualità e la bellezza dei luoghi in cui viviamo.

Per questo il diritto all’Architettura è un diritto di tutti.

E di ognuno.

Deve essere salvaguardato. Come bene comune e non come espressione di una parte, di un gruppo o, peggio, di una corporazione.

Gli architetti lavorano a garanzia dei cittadini.

Eppure proprio in Italia l’Architettura è relegata ad un ruolo marginale nelle dinamiche sociali, culturali, politiche ed economiche del Paese.

Il progetto di Architettura non è il disbrigo di una pratica burocratica o una pura consulenza tecnica: è un’altra cosa. È il pensiero che sottende alla costruzione delle cose, è la pianificazione graduale del volto che assume il mondo in cui viviamo.

Far soccombere il “progetto” alle logiche della peggiore politica, della peggiore amministrazione, della convenienza economica di breve respiro e delle clientele, è molto rischioso. Per tutti.

Lo dimostrano, ogni giorno, le tragedie legate allo sfruttamento irresponsabile del territorio. Lo confermano gli scempi della mancata pianificazione urbanistica.

Lo raccontano i paesaggi devastati e lo squallore di tante periferie delle nostre città.

Noi vogliamo lavorare perché nel nostro paese si torni a “farearchitettura”. 

Perché tanti professionisti possano insieme ricominciare a immaginare e realizzare città, piazze, giardini, uffici, scuole, mercati. E case. In cui sia piacevole vivere. Luoghi, in cui l’abitare sia sicuro.

È su questo che chiediamo alla politica di confrontarsi con noi.

A garanzia di tutti i cittadini.

Noi non chiediamo difese d’ufficio.

Non ci interessano i privilegi di categoria. Il “protezionismo” professionale.

Crediamo sia venuto il momento di riscrivere le regole. Di individuare il senso profondo della professione di Architetto, i meccanismi di accesso alla professione, i codici del lavoro.

Alla politica chiediamo risposte precise.

A garanzia di tutti i cittadini.

Perché non ci interessa mantenere lo status quo.

Non difendiamo gli “ordini professionali” così come sono.

Sappiamo che per molti si è trattato di costruire sacche di privilegio e difese di interessi corporativi. Mentre, per altri, è stato complesso mediare tra l’obbligo di rappresentare interessi di categoria e la necessità di farsi interprete di ragioni collettive.

Non ci vogliamo sottrarre alle regole, alle verifiche, alla prova delle competenze, al rispetto di codici e deontologia. Sappiamo invece che chi ha il compito di progettare le trasformazioni fisiche del territorio è depositario di una forte responsabilità etica nei confronti della società.

Chiediamo che l’Architetto torni ad essere riconosciuto dalla società come colui che immagina, progetta, interpreta, il mondo che è e che sarà.

Che sia posto al centro del dibattito sulla costruzione del vivere e dell’abitare. Che abbia un ruolo e per questo gli vengano necessariamente attribuiti oneri e responsabilità ma anche centralità.

È su questo che chiediamo alla politica un confronto. Non rinviabile.

A garanzia di tutti i cittadini

Il Consiglio dell’Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma e provincia

Firma anche tu. Clicca qui

Dal 1° gennaio 2012 la pagella energetica entra negli annunci immobiliari


FONTE: Casa24

Niente annunci immobiliari senza pagella energetica. Dal 1° gennaio 2012 diventa obbligatorio riportare l’indice di prestazione energetica nelle “offerte di trasferimento a titolo oneroso di edifici o di singole unità immobiliari”. In pratica, chi vuol vendere una casa o un qualsiasi altro fabbricato dovrà prima farsi fare la certificazione energetica da un tecnico abilitato, così da poter inserire il risultato negli annunci di vendita (affissi all’edificio o pubblicati su siti internet, riviste, giornali e altri mezzi di comunicazione).

Le regole e le sanzioni. L’obbligo è stato dettato dal decreto rinnovabili (Dlgs 28/2011), che ha aggiunto il comma 2-quater nell’articolo 6 del Dlgs 192/2005, e alcuni annunci cominciano già a riportare i dati sulle prestazioni energetiche. Il grosso, però, pare ancora sprovvisto di indicazioni. E qui entra in gioco un punto delicato: cosa rischia chi non rispetta l’obbligo? La norma nazionale non prevede sanzioni, anche se alcune riviste specializzate e siti internet hanno iniziato ad avvisare gli inserzionisti dei nuovi obblighi, rifiutando in qualche caso le offerte senza pagella energetica. Il tutto a meno che qualcuno non decida di richiamare in gioco due vecchi articoli della legge 10/1991: cosa che, però, al momento, pare improbabile. Sono invece sicure le multe da 1.000 a 5.000 euro previste in Lombardia con una legge regionale.

I dati da indicare. Secondo la norma nazionale, deve essere indicato nell’annuncio l’indice di prestazione energetica. È il valore che misura il consumo di energia primaria all’anno per mantenere 20 gradi di Continua a leggere

Buon Natale ed un felice e sereno 2012


A tutti coloro che anche in questo 2011 ci hanno seguito con più o meno interesse;

a coloro che attivamente hanno partecipato ed offerto il loro contributo;

a chi ci ha fatto domende, a chi ci ha fornito risposte, a chi ci ha semplicemente fatto dei complimenti o ci ha fornito validi suggerimenti;

a tutti coloro che con il loro contributo ci hanno aiutato ad ottenere degli ottimi risultati di gradimento

a tutti voi un calorosissimo

GRAZIE

ed i più sinceri AUGURI di

BUON NATALE

e

FELICE ANNO NUOVO

E poichè a Natale è usanza consolidata volgere il proprio pensiero a tutti (buoni e cattivi), volgo il mio pensiero anche a chi:

  •  prima ci ha detto che non dovevamo più pensare al posto fisso ma abituarci alla precarietà del rapporto di lavoro e poi ci ha messi sulla strada con un solo calcio nel culo;
  • ci ha prima invogliati ad accendere mutui per l’acquisto di una nuova abitazione e poi ci ha messo su l’ICI;
  • dovrebbe salvaguardare il nostro territorio ed invece ne fa merce di scambio;
  • continua a tagliare tutto restando comodamente seduto sulla sua poltrona d’oro;
  • è pronto a fare del popolo carne da macello pur di mantenere alti i propri privilegi;

a tutti costoro un sincero, sentito, cordiale e profondo

VAFFANCULO

vaffa

che esplode direttamente dal più profondo dell’anima. Che il 2012 sia per voi l’inizio dei più atroci incubi che ha vissuto chi da voi e dal vostro modo di intendere la politica è stato profondamente umiliato, danneggiato, mortificato, disprezzato ed abbandonato. Possa per tutti voi avverarsi la profezia dei maia almeno dal punto di vista sociale.

Edilizia sostenibile: Chicago «vola» con i tetti a farfalla


Italia all’avanguardia nell’architettura bioclimatica, gli americani puntano sul design più accattivante

FONTE: Corriere della sera.it

MILANO – Tetti a farfalla, ricoperti di pannelli termici e solari, per produrre energia e riciclare acqua piovana. Sono le tettoie della prima rete di case a zero impatto ambientale di Chicago realizzata dallo studio di architettura urbana Farr Associates, per cercare di trasformare la Windy city in una delle città meno inquinate d’America. L’idea è del farmacista Michael Yannell, che ha dato vita a una serie di abitazioni dalla particolare morfologia architettonica, totalmente autosufficienti e in grado di produrre più energia di quanta ne consumino. Un accumulo energetico di 11.500 kwh all’anno solo di fotovoltaico, con una serie di sistemi integrati e tecnologie rinnovabili, che hanno fatto ottenere alle case dal tetto a farfalla il Leed (Leadership in energy and environmental design) di platino dell’Usgbc, ovvero il più alto grado di certificazione energetica conferito dall’United States Green Building Council.

 TETTI CON LE ALI – Infatti gli edifici, rifiniti esternamente da un mix di fibrocemento e legno Continua a leggere

Discarica di Chiaiano, vince la cittadinanza attiva: la Provincia decreta la chiusura


„Arriva il documento che ratifica la sospensione definitiva degli sversamenti. La vittoria è dei cittadini che hanno lottato per 4 anni contro l’ecomostro. I comitati: “Vigileremo affinché si faccia la bonifica”“

FONTE: napolitoday.it

Ieri un consiglio provinciale monotematico, tenutosi nella sede di Piazza Santa Maria La Nova ha, di fatto, decretato la chiusura della discarica di Chiaiano. Anzi, correggiamo: ieri un gruppo di cittadinanza attiva dell’area nord di Napoli ha messo un punto definitivo ad un doloroso capitolo durato quattro anni e ha chiuso la tristemente nota Cava del Poligono.

È stato il consiglio a redigere il documento ufficiale (votato all’unanimità) che decreta la sospensione di tutti i conferimenti fino al termine degli accertamenti da parte di Sap.Na (la società che gestisce la discarica per conto della Provincia) e la predisposizione, con apposito atto, delle procedure di chiusura entro e non oltre il 31 dicembre 2011, ma il merito di questa vittoria va interamente a quei cittadini e ai comitati civici che hanno lottato con coraggio e senza sosta, coscienti di avere ragione, di essere dalla parte giusta della barricata. Del resto, questo stesso consiglio monotematico i cittadini l’hanno letteralmente “strappato” la scorsa settimana, dopo due difficili e sofferti giorni di presidio e scontri proprio a Santa Maria la Nova e dopo un incontro in provincia con i capigruppo di maggioranza e opposizione in cui i comitati antidiscarica erano già riusciti ad ottenere una sospensione temporanea degli sversamenti per accertamenti tecnici, disposti sulla base dei documenti prodotti dai delegati dei cittadini del territorio.

Verso le 17, quando l’assemblea è terminata e i primi rappresentanti Continua a leggere