Auguri di Buon Natale 2013 e felice 2014


A tutti gli amici di Arch.In.Geo;

a tutti coloro che navigano con piacere tra le pagine del nostro Blog trovandolo molto interessante;

a chi passa solo per caso o per semplice curiosità;

buonefeste

A TUTTI GIUNGANO I NOSTRI PIU’ CALOROSI AUGURI DI UN SERENO NATALE E UN FELICE ANNO NUOVO

Buon Natale 2012 e Felice 2013


A tutti coloro che anche in questo 2012 ci hanno seguito con più o meno interesse;

a coloro che attivamente hanno partecipato ed offerto il loro contributo;

a chi ci ha fatto domende, a chi ci ha fornito risposte, a chi ci ha semplicemente fatto dei complimenti o ci ha fornito validi suggerimenti;

a tutti coloro che con il loro contributo ci hanno aiutato ad ottenere degli ottimi risultati di gradimento

a tutti voi un calorosissimo

GRAZIE

ed i più sinceri AUGURI di

BUON NATALE

e

FELICE ANNO NUOVO

E poichè a Natale è usanza consolidata volgere il proprio pensiero a tutti (buoni e cattivi), volgo il mio pensiero anche a chi:

  •  prima ci ha detto che non dovevamo più pensare al posto fisso ma abituarci alla precarietà del rapporto di lavoro e poi ci ha messi sulla strada con un solo calcio nel culo;
  • ci ha prima invogliati ad accendere mutui per l’acquisto di una nuova abitazione e poi ci ha messo su l’IMU;
  • dovrebbe salvaguardare il nostro territorio ed invece ne fa merce di scambio;
  • continua a tagliare tutto restando comodamente seduto sulla sua poltrona d’oro;
  • è pronto a fare del popolo carne da macello pur di mantenere alti i propri privilegi;

a tutti costoro un sincero, sentito, cordiale e profondo

VAFFANCULO

vaffa

che esplode direttamente dal più profondo dell’anima. Che il 2013 sia per voi l’inizio dei più atroci incubi che ha vissuto chi da voi e dal vostro modo di intendere la politica è stato profondamente umiliato, danneggiato, mortificato, disprezzato ed abbandonato. Possa per tutti voi avverarsi la profezia dei maia almeno dal punto di vista sociale.

Edilizia: Bonanni, crisi pesantissima, Governo faccia partire cantieri


(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Roma, 31 mag – “Il mondo delle costruzioni e dell’edilizia versa in una crisi pesantissima”

FONTE: Borsaitaliana.it

Speriamo che il Governo possa dare urgentemente una risposta ai gravi problemi del settore”. E’ l’appello del Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. “Decine di migliaia di posti di lavoro sono andati perduti in questi anni. Una crisi strisciante che ha colpito il settore dell’edilizia, con effetti devastanti anche per l’indotto. Abbiamo avuto notizia – aggiunge Bonanni – che il Governo si sta impegnando per trovare risorse per far ripartire i cantieri e con essi recuperare occupazione. Si parla spesso di “motori” da avviare per la crescita. L’edilizia e’ certamente fondamentale per la ripresa economica anche perche’ nel nostro Paese, dove non c’e’ stata una bolla immobiliare, gli alloggi e la loro ristrutturazione rispondono ad una domanda fortemente sentita. Vogliamo credere che il Governo stavolta non ci deludera’ – conclude il leader Cisl – convinti che questa sia la strada giusta per riavviare l’economia”.

L’edilizia punta sul Made


FONTE: Il Sole24Ore

MILANO
Made Expo, la Fiera dell’edilizia e dell’architettura, in calendario dal 17 al 22 ottobre prossimi alla Fiera di Milano (Rho-Pero), è sulla buona strada per conquistare la leadership mondiale del settore.
E, nonostante che si debba tutti fare i conti con una congiuntura negativa, alternative non ce ne sono: «Il rilancio dell’economia passa prioritariamente da quello dell’edilizia, del mondo delle costruzioni e delle infrastrutture – ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, intervenendo alla presentazione dell’edizione 2012 della rassegna -. Made Expo é la vetrina in cui si potranno vedere tutte le nuove tecnologie del settore, è un mercato che guarda all’estero e guarda anche all’Italia: sarà un grande stimolo per tutti».
Made Expo ha un compito enorme. «Le fiere sono strumenti di politica industriale – ha sottolineato Squinzi cogliendo spunto da una riflessione dell’ad di Fiera Milano, Enrico Pazzali – ricordiamoci che per l’industria manifatturiera siamo al secondo posto dopo la Germania».
Grandi possibilità si profilano con l’Expo 2015, ma c’è già un’inchiesta della magistratura per sospetta turbativa d’asta sulla prima gara. «Non conosco i dettagli della vicenda – è stato il commento del presidente di Confindustria -, certamente ci vuole vigilanza, però l’importante è fare l’Expo al di là di tutto e stiamo partendo con il piede sbagliato».
Di fatto il mercato delle costruzioni italiane continua ad essere difficile, per questo occasioni come l’Expo non si possono sprecare. «Nel 2011, per il quinto anno consecutivo, l’andamento del mercato delle costruzioni è stato negativo – ha ricordato Andrea Negri, presidente di Made eventi, citando i dati di Federcostruzioni – con un calo degli investimenti complessivi del 3,2%, e le previsioni per il 2012 confermano la fase di stallo, con una perdita dal 2007 per il mercato edilizio del 29% circa del suo valore in termini reali».
A fine anno purtroppo si conteranno circa 90mila cantieri edili aperti (contro gli oltre 108mila registrati alla fine del 2010 e i quasi 95mila del 2011). Ma quest’anno Made Expo cresce a suo modo ospitando il Salone degli Ascensori, nato dall’accordo Confindustria Anie-FederlegnoArredo: il settore Assoascensori muove 2,5 miliardi di euro, siamo primi in Europa e secondi nel mondo dopo i cinesi, forse conviene ricordarlo. A Made Eexpo arriveranno un centinaio di progettisti americani che FederlegnoArredo ha appena incontrato a New York. Dati interessanti arrivano dal recupero e dalla riqualificazione residenziale privata, che in controtendenza ha registrato un andamento decisamente positivo già a partire dal 2010 (+3%) proseguito nel 2011 (+1,2%) e per il 2012 le previsioni sono di una sostanziale tenuta (+0,2%). «Made Expo vuole essere anche promotrice di una nuova politica di messa in sicurezza del territorio – ha aggiunto Roberto Snaidero presidente di FederlegnoArredo – una sempre più reale urgenza sociale ed economica per agire in maniera preventiva e limitare le conseguenze di possibili emergenze sismiche e disastri ambientali».
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-3,2% Il calo degli investimenti totali Nel 2011 l’andamento del mercato delle costruzioni è stato negativo
90mila Cantieri edili aperti a fine 2012 Erano oltre 108mila a fine 2010 e quasi 95mila a fine 2011
-2,5% La flessione stimata per il 2012 Per l’anno in corso è previsto un calo ulteriore degli investimenti

Subito edilizia e project bond


FONTE: Il Sole24Ore

ROMA
La prima risposta del Governo alle richieste del neo-presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi, arriverà con il nuovo «decreto sviluppo» che dovrebbe andare al Consiglio dei ministri il prossimo 1° giugno. La partita più importante in corso nell’Esecutivo è quella sugli stimoli fiscali all’edilizia e alla realizzazione delle infrastrutture con capitali privati: ci vorrà ancora qualche giorno per capire se il ministero dell’Economia, quello delle Infrastrutture e Palazzo Chigi decideranno di tenere o meno nel decreto il corposo rafforzamento degli incentivi alla riqualificazione del patrimonio abitativo.
La cura da cavallo proposta da Corrado Passera per l’edilizia prevede la messa a regime degli sgravi Irpef del 55% per il risparmio energetico e il doppio rafforzamento delle detrazioni fiscali ai lavori di recupero edilizio in casa: da una parte lo sgravio Irpef passerebbe dal 36 al 50%, dall’altra il tetto di spesa agevolabile crescerebbe da 48mila a 96mila euro. Se questa cura passerà, il Governo potrà dire di aver cominciato a marciare nella direzione auspicata da Squinzi, soprattutto là dove il nuovo numero uno di viale dell’Astronomia propone di «allargare il campo di intervento delle nuove opere alla manutenzione, alla ristrutturazione e al rinnovo del patrimonio infrastrutturale esistente».
Il rafforzamento degli incentivi va in quella direzione. L’obiettivo è far ripartire il settore delle costruzioni che ha perso – secondo convergenti stime di Ance e Cresme – il 24-25% degli investimenti dal 2008 al 2012, con picchi del 35% nel comparto delle opere pubbliche.
L’esito del confronto nel Governo non è, però, scontato. La Ragioneria generale dello Stato sta svolgendo proprio in queste ore un puntiglioso esame della bozza di decreto legge e la valutazione non è del tutto coincidente con le stime di costo e con le proposte di Porta Pia. Anche perché al 55% e al rilancio del 36% nella nuova versione potenziata il “pacchetto edilizia” aggiunge altre misure favorevoli alle compravendite immobiliari (imposte di registro, catastali e ipotecarie fisse) e ai costruttori che non riescono a vendere il patrimonio costruito (esenzione triennale dall’Imu e ripristino dell’Iva).
È probabile, però, che per decidere cosa fare della “cura Passera” sarà necessario, oltre alle valutazioni tecniche, anche un passaggio politico, alla presenza del premier: se gli incentivi all’edilizia hanno un costo per i conti pubblici, sembrano però anche l’unico lievito capace di trasformare l’ennesimo «decreto sviluppo» in un pacchetto capace di muovere subito il Pil. Senza nulla togliere alle altre importanti misure allo studio, solo il “pacchetto edilizia” sembra in grado di dare un segnale forte producendo effetti benefici sul settore specifico, sull’intera economia e sull’occupazione. Anche Squinzi ha ricordato il forte valore occupazionale del settore delle costruzioni che attiva tre milioni di addetti fra diretti e indiretti.
Il pacchetto proposto dal ministero delle Infrastrutture non si ferma, per altro, al rilancio dell’edilizia, ma si estende al settore delle opere pubbliche. La bozza di decreto tenta infatti di dare risposta anche a un altro punto decisivo del rilancio infrastrutturale, presente nel programma di Governo e puntualmente richiamato ieri da Squinzi: il «pieno coinvolgimento del capitale privato, integrando così le risorse pubbliche».
Le modifiche proposte al regime fiscale dei project bond – le obbligazioni emesse dalle società di progetto e dai concessionari – completano la riforma del quadro delle regole partita già con il decreto di inizio 2012, rendendo più appetibile per il mercato lo strumento del project bond. La tassazione degli interessi verrebbe fissata al 12,5% come per i titoli di Stato mentre «le garanzie di qualunque tipo da chiunque e in qualunque momento prestate» in relazione alle obbligazioni emesse dalle società di progetto sarebbero soggette alle imposte di registro, ipotecarie e catastali fisse anche quando si compiono operazioni come «surroghe, postergazioni, frazionamenti e cancellazioni». Infine, sarebbe ammessa l’emissione dei project bond anche per rifinanziare il debito precedentemente contratto per la realizzazione dell’infrastruttura o delle opere connesse al servizio di pubblica utilità di cui sia titolare.
Ci sono altre questioni che Squinzi ha riproposto come prioritarie: «L’impotenza decisionale che va superata», una programmazione infrastrutturale più stabile o anche l’uso della politica infrastrutturale per promuovere una politica industriale volta all’innovazione. Il decreto sviluppo conterrà qualche prima norma di semplificazione e di accelerazione, ma qui il percorso da fare è più lungo e richiede un cambiamento profondo dei comportamenti della pubblica amministrazione.

LE MISURE PER RILANCIARE LE COSTRUZIONI Nel decreto sviluppo
Il provvedimento che dovrebbe essere esaminato dal Consiglio dei ministri del 1° giugno sarebbero previste agevolazioni fiscali per l’edilizia e il project financing; nel primo caso ci sarebbe il riordino degli sgravi Irpef del 55 e del 36% per i lavori di ristrutturazione
-24,1%
Il calo in un quinquennio
A tanto ammonta nei cinque anni che vanno dal 2008 al 2012 il crollo degli investimenti nel settore delle costruzioni, comprensive sia dell’edilizia residenziale sia di quella non residenziale

Siamo Architetti che vivono e lavorano in questo Paese.


A garanzia di tutti i cittadini

FONTE: Architetroma.it

L’Architettura rappresenta da sempre una delle più alte espressioni della cultura e della civiltà di un popolo.

È la traduzione in spazi, superfici, paesaggi dell’anima profonda di un Paese.

La storia millenaria delle nostre città e dei nostri borghi testimonia quanto sia importante la qualità e la bellezza dei luoghi in cui viviamo.

Per questo il diritto all’Architettura è un diritto di tutti.

E di ognuno.

Deve essere salvaguardato. Come bene comune e non come espressione di una parte, di un gruppo o, peggio, di una corporazione.

Gli architetti lavorano a garanzia dei cittadini.

Eppure proprio in Italia l’Architettura è relegata ad un ruolo marginale nelle dinamiche sociali, culturali, politiche ed economiche del Paese.

Il progetto di Architettura non è il disbrigo di una pratica burocratica o una pura consulenza tecnica: è un’altra cosa. È il pensiero che sottende alla costruzione delle cose, è la pianificazione graduale del volto che assume il mondo in cui viviamo.

Far soccombere il “progetto” alle logiche della peggiore politica, della peggiore amministrazione, della convenienza economica di breve respiro e delle clientele, è molto rischioso. Per tutti.

Lo dimostrano, ogni giorno, le tragedie legate allo sfruttamento irresponsabile del territorio. Lo confermano gli scempi della mancata pianificazione urbanistica.

Lo raccontano i paesaggi devastati e lo squallore di tante periferie delle nostre città.

Noi vogliamo lavorare perché nel nostro paese si torni a “farearchitettura”. 

Perché tanti professionisti possano insieme ricominciare a immaginare e realizzare città, piazze, giardini, uffici, scuole, mercati. E case. In cui sia piacevole vivere. Luoghi, in cui l’abitare sia sicuro.

È su questo che chiediamo alla politica di confrontarsi con noi.

A garanzia di tutti i cittadini.

Noi non chiediamo difese d’ufficio.

Non ci interessano i privilegi di categoria. Il “protezionismo” professionale.

Crediamo sia venuto il momento di riscrivere le regole. Di individuare il senso profondo della professione di Architetto, i meccanismi di accesso alla professione, i codici del lavoro.

Alla politica chiediamo risposte precise.

A garanzia di tutti i cittadini.

Perché non ci interessa mantenere lo status quo.

Non difendiamo gli “ordini professionali” così come sono.

Sappiamo che per molti si è trattato di costruire sacche di privilegio e difese di interessi corporativi. Mentre, per altri, è stato complesso mediare tra l’obbligo di rappresentare interessi di categoria e la necessità di farsi interprete di ragioni collettive.

Non ci vogliamo sottrarre alle regole, alle verifiche, alla prova delle competenze, al rispetto di codici e deontologia. Sappiamo invece che chi ha il compito di progettare le trasformazioni fisiche del territorio è depositario di una forte responsabilità etica nei confronti della società.

Chiediamo che l’Architetto torni ad essere riconosciuto dalla società come colui che immagina, progetta, interpreta, il mondo che è e che sarà.

Che sia posto al centro del dibattito sulla costruzione del vivere e dell’abitare. Che abbia un ruolo e per questo gli vengano necessariamente attribuiti oneri e responsabilità ma anche centralità.

È su questo che chiediamo alla politica un confronto. Non rinviabile.

A garanzia di tutti i cittadini

Il Consiglio dell’Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma e provincia

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Buon Natale ed un felice e sereno 2012


A tutti coloro che anche in questo 2011 ci hanno seguito con più o meno interesse;

a coloro che attivamente hanno partecipato ed offerto il loro contributo;

a chi ci ha fatto domende, a chi ci ha fornito risposte, a chi ci ha semplicemente fatto dei complimenti o ci ha fornito validi suggerimenti;

a tutti coloro che con il loro contributo ci hanno aiutato ad ottenere degli ottimi risultati di gradimento

a tutti voi un calorosissimo

GRAZIE

ed i più sinceri AUGURI di

BUON NATALE

e

FELICE ANNO NUOVO

E poichè a Natale è usanza consolidata volgere il proprio pensiero a tutti (buoni e cattivi), volgo il mio pensiero anche a chi:

  •  prima ci ha detto che non dovevamo più pensare al posto fisso ma abituarci alla precarietà del rapporto di lavoro e poi ci ha messi sulla strada con un solo calcio nel culo;
  • ci ha prima invogliati ad accendere mutui per l’acquisto di una nuova abitazione e poi ci ha messo su l’ICI;
  • dovrebbe salvaguardare il nostro territorio ed invece ne fa merce di scambio;
  • continua a tagliare tutto restando comodamente seduto sulla sua poltrona d’oro;
  • è pronto a fare del popolo carne da macello pur di mantenere alti i propri privilegi;

a tutti costoro un sincero, sentito, cordiale e profondo

VAFFANCULO

vaffa

che esplode direttamente dal più profondo dell’anima. Che il 2012 sia per voi l’inizio dei più atroci incubi che ha vissuto chi da voi e dal vostro modo di intendere la politica è stato profondamente umiliato, danneggiato, mortificato, disprezzato ed abbandonato. Possa per tutti voi avverarsi la profezia dei maia almeno dal punto di vista sociale.

Decreto “Salva Italia”: Ance individua le misure per edilizia e urbanistica


FONTE: Edilio.it

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 284 del 6 dicembre 2011 (S.O. n. 251) il decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201 “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici”. Il decreto, in vigore dal giorno stesso della pubblicazione e cioè dal 6 dicembre, contiene le misure predisposte dal Governo per fronteggiare la crisi economica nazionale e internazionale, alcune delle quali, di natura urbanistica ed edilizia, vengono segnalate da una nota dell’Ance. In primo luogo i costruttori rilevano l’art. 45, comma 1 che ripropone la possibilità di eseguire direttamente le opere di urbanizzazione a scomputo, da parte del titolare del permesso di costruire (o di altro titolo abilitativo edilizio) già prevista dal decreto legge 70/2011 e poi soppressa in sede di conversione. 
La norma modifica l’art. 16 del DPR 380/2001 (TU edilizia) prevedendo che, nell’ambito dei piani attuativi o di atti equivalenti comunque denominati, ivi compresi i permessi convenzionati, l’esecuzione diretta delle opere di urbanizzazione primaria, funzionali all’intervento di trasformazione urbanistica del territorio, sia a carico del titolare del permesso di costruire e non trova applicazione il d.lgs. 163/2006. 

L’esclusione dall’evidenza pubblica riguarda, in particolare, la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria sotto soglia comunitaria (attualmente pari ad Euro 4.845.000): in tali casi, quindi, non è più necessario esperire la procedura negoziata di cui all’art. 57, comma 6 del d.lgs. 163/2006, ma sarà possibile procedere direttamente alla realizzazione delle urbanizzazioni stesse da parte del titolare del permesso di costruire. Si tratta di una disposizione importante, il cui ripristino è stato ripetutamente richiesto dall’Ance e che consente un migliore coordinamento nella realizzazione degli interventi edilizi, soddisfacendo l’esigenza di una progettazione unitaria e soprattutto di un’esecuzione contestuale e coordinata delle opere di urbanizzazione e degli edifici principali. 
Un’ulteriore richiesta dell’Ance, accolta dal provvedimento governativo e che va nella direzione della semplificazione procedurale, è quella relativa all’accelerazione dell’iter per l’avvio dei Piani casa per l’housing sociale proposti dalle regioni (art. 45, commi 3 e 4). 
Dopo l’approvazione del CIPE sarà sufficiente un decreto ministeriale e non più il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per l’approvazione dei successivi accordi di programma che costituiscono il primo passo per l’attivazione delle proposte regionali. Infine la Manovra, nell’intento di facilitare la bonifica e il recupero di aree inquinate anche dismesse, consente, qualora si sia in presenza di interventi di particolare complessità (natura della contaminazione, estensione dell’area ecc.), di articolare il progetto per stralci funzionali (art. 40, comma 5).

Rapporto Cresme, edilizia: investimenti in calo per il quinto anno consecutivo


Nel 2011 la flessione è stata del 3,5%. Crescono le grandi infrastrutture superiori ai 100 milioni di euro

FONTE: Oipamagazine.eu

Continua l’emorragia di investimenti nel settore dell’edilizia e delle opere pubbliche. Nel 2011, e per il quinto anno consecutivo, è stato registrato un calo. Del 3,5% per l’esattezza. Le previsioni per il 2012 non lasciano intravedere spiragli per una ripresa del comparto. “A pesare è l’andamento dell’edilizia tradizionale, che va peggio del previsto”, ha dichiarato il direttore delCresme Lorenzo Bellicini presentando il Rapporto annuale dell’istituto di ricerca.
“Possiamo però dire al tempo stesso che è già cominciato il nuovo ciclo edilizio se allarghiamo i confini del settore a nuove forme di riqualificazione del patrimonio esistente come sono gli impianti tecnologici e delle energie rinnovabili“. Il riferimento è al fotovoltaico e ad altre forme di energie rinnovabili che valgono, in termini di investimenti, 26,2 miliardi di euro, superando in valore il comparto delle nuove costruzioni nell’edilizia residenziale (24,8 miliardi).
Sotto la lente del Rapporto Cresme, quest’anno, è finita la riorganizzazione del settore. Un passaggio piuttosto traumatico, dal momento che un’impresa di costruzioni su cinque è seriamente a rischio chiusura e che la selezione operata dal mercato all’interno degli stessi comparti è molto dura.
Con il vento a favore, invece, le grandi infrastrutture di importo superiore ai 100 milioni di euro che continuano a crescere. In termini percentuali, il loro incremento nel corso degli ultimi anni è il seguente: +38,6% nel 2009, +15,5% nel 2010, +13,1% nel 2011. Per il 2012 è prevista una performance del 14,7%. La frenata è attesa per il 2013 (-8,4%). 

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Libano: la nuova frontiera dell’edilizia italiana


FONTE: FocusMO

E’ uno degli 11 Paesi individuati come nuovo mercato di sbocco dall’Ance, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili. Si tratta del Libano, dove le imprese edili italiane sono andate a conquistare il 2,3% del mercato nazionale grazie ai cantieri avviati in questi ultimi anni per un totale di 67,4 milioni di euro. Spicca su tutti la Rizzani de Eccher che, in associazione con la locale Matta et Associes SAL, sta lavorando alla realizzazione dell’hotel categoria lusso Summerland Hotel & Resort per un importo complessivo di 95 milioni di dollari. E ora l’Ice punta a conquistare nuove fette del mercato libanese delle costruzioni. L’istituto per il Commercio Estero ha infatti organizzato la partecipazione ufficiale italiana alla fiera Project Lebanon, in programma da domani fino al 3 giugno a Beirut presso il BIEL – Beirut International Exhibition and Leisure Center.

Project Lebanon è la fiera mondiale delle costruzioni, dei materiali ed attrezzature edili, uno dei principali appuntamenti per il Medio Oriente nel settore dell’edilizia. L’ultima edizione ha visto la partecipazione di Continua a leggere

Semplificazione per l’edilizia privata con il decreto sviluppo


L’Ance traccia un primo quadro delle nuove misure; operatività della Scia, riqualificazione delle aree urbane e regolarizzazione automatica delle lievi difformità progettuali.

FONTE: www.ediliziaurbanistica.it

L’Ance traccia un primo quadro delle semplificazioni per l’edilizia privata contenute nel dl sviluppo, riservandosi un esame più approfondito dopo la sua pubblicazione in G.U.

Tra le novità, varo di una legge nazionale quadro per il recupero delle città e modifiche al testo unico dell’edilizia.

Fra le previsioni per il settore privato si segnala l`esclusione della gara per le opere di urbanizzazione primaria a scomputo. In particolare, viene modificato il testo unico edilizia, prevedendo che, nell`ambito dei piani attuativi o di atti equivalenti comunque denominati, le opere di urbanizzazione primaria sotto soglia comunitaria sono realizzate direttamente dal titolare del permesso di costruire a scomputo dei relativi oneri non è quindi più necessario esperire la procedura negoziata di cui all`art. 57, comma 6 del d.lgs. 163/2006.

Un`altra rilevante innovazione riguarda il procedimento per il rilascio del permesso di costruire poiche` viene introdotto il silenzio assenso, qualora sia decorso inutilmente il Continua a leggere

L’Inu contro il decreto sviluppo: i punti contestati


FONTE: Casa24

L’Inu, Istituto nazionale di urbanistica, esprime la più viva preoccupazione per alcune norme in materia edilizia, urbanistica e ambientale contenute nel “decreto legge per lo Sviluppo” approvato dal Consiglio dei Ministri il 5 maggio sc. e che dovrebbe essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, e quindi entrare in vigore, il prossimo 12 maggio.

Esprime una ancora più marcata delusione per altre norme che avrebbero potuto essere contenute nello stesso decreto e che invece sono assenti in maniera inspiegabile, in quanto anch’esse a “costo zero” e relative a questioni ormai mature, la cui definizione sarebbe stata assai utile per migliorare la qualità delle nostre città contribuendo nel contempo al superamento della crisi che oggi le colpisce in modo particolare, riducendo la loro competitività nel contesto internazionale.

Il primo elemento di critica che l’Inu solleva riguarda la concessione del Continua a leggere

Edilizia, Appalti e Piano Casa: novità del Decreto Sviluppo


Decreto Sviluppo e nuove misure per rilanciare l’Edilizia: piano casa e incentivi locali per demolizione e ricostruzione, Scia e silenzio-assenso per ristrutturazioni, niente bandi di gara per appalti pubblici “minori”.

FONTE: PMI.it

Il Decreto Sviluppo, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, prevede anche delle misure nazionali per il rilancio dell’Edilizia.

Nell’ambito del Piano Casa, le Regioni dovranno approvare entro 60 giorni dall’entrata in vigore del DL nuove leggi che concedanoincentivi per interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici. Fino ad allora, per edifici residenziali c’è unpremio volumetrico del 20%, per altre destinazioni del 10%.

Confermata la Scia al posto della Dia in tutti i casi, tranne quando questa sostituisce il Permesso di Costruire (Super-dia). Confermato il principio delsilenzio-assenso per costruire, nel caso in cui non si riceva parare contrario in 90-100 giorni (180-200 per città con più di 100.000 abitanti), tranne per i casi in cui sussistano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali. Per le verifiche successive, tempo 30 giorni.

A livello di sanatoria, un comma aggiuntivo introdotto all’articolo 34 del Testo Unico dell ‘ edilizia, concede che le violazioni (altezza, distacchi, cubatura o superficie coperta) fino al 2% non annulli il permesso di costruire. Slittano infine al primo luglio le sanzioni per gli immobili fantasma.

Per quanto concerne gli appalti pubblici l’articolo 4 del Decreto introducetetti su riserve, opere di compensazione e su varianti in corso d’opera, per limitare le spese come aveva preannunciato dal ministro Tremonti. In piùniente bando per l’affidamento con procedura negoziata fino a un milione di euro. Per i lavori superiori a 500mila euro, il limite minimo di inviti da parte del responsabile del procedimento è stato fissato a dieci soggetti, per quelli di importo inferiore, è stato fissato a cinque.

Infine, modificati i requisiti richiesti alle imprese per partecipare alle gare di appalto, con l’obiettivo di ridurre la discrezionalità degli enti appaltanti.

Nuove misure per l’edilizia pubblica e privata


Dovrebbe essere varato il 6 maggio un decreto legge per accelerare la crescita economica

FONTE: EdilOne.it

Che ci sia bisogno di un rilancio dell’economia e di provvedimenti e misure in grado di aiutare e semplificare il settore dell’edilizia pubblica e privata è indubbio e necessario da parecchio tempo.
Ora pare sia arrivato il momento e il 6 maggio, data indicata per il Consiglio dei ministri, dovrebbe essere varato un apposito decreto legge.

Per quanto riguarda il settore degli appalti, le misure prevedono: l’inserimento di un limite alle riserve che le imprese possono proporre; il fine è quello di evitare la variazione del progetto originario e aumentare i costi; il divieto di arbitrato per i lavori pubblici; l’utilizzo esasperato dell’arbitrato ha visto, ad oggi, le PP.AA. soccombere nel 90% dei casi con il conseguente pagamento di costi elevatissimi; lo stop anche alle liti temerarie, cioè quelle intentate al solo fine di bloccare l’iter dell’aggiudicazione; in tal caso è previsto che l’impresa soccombente in giudizio, dovrà pagare tutte le spese processuali oltre ad una sanzione (ancora in via di definizione).
Gli obiettivi sono: ridurre il contenzioso; la previsione, per la trattativa privata, di una soglia intermedia di 1 miliardo di euro tra gli attuali 500 mila euro e l’1,5 miliardi (soglia quest’ultima prevista nel DDL AS 2626 sulla Libertà d’impresa) con la consultazione minima di 10 imprese da parte dell’amministrazione appaltante;  l’estensione dell’esclusione automatica delle offerte anomale per gli appalti tra 1 milione e 5 milioni di euro.

Per quanto riguarda il Piano Casa invece sono due i principali punti sui quali si concentra il decreto: la riforma dell’art. 10 punto c del testo del DPR 380/2001 (Testo Unico Edilizia): per la ristrutturazione edilizia non servirà più il permesso di costruire ma sarà sufficiente la SCIA (segnalazione certificata inizio attività) con il silenzio assenso e le semplificazioni 36% e 55%: eliminato l’obbligo di comunicazione preventiva all’Agenzia delle entrate: i dati andranno inseriti direttamente nella dichiarazione dei redditi.