Orta di Atella: Ritorno al passato, o proiettata verso il futuro?

Il mio primo intervento di questa nuova stagione, non può che ripartire dalle origini, quindi dalla cronaca riguardante il mio paese.

Infatti, da più di tre mesi il problema principale che sembra assillare (e non a torto) l’intera popolazione (e non solo) è la questione PUZZA. In pratica la città è invasa da un’aria irrespirabile la cui causa viene attribuita, da parte dell’intera opinione pubblica, ad un centro di compostaggio presente nell’immediata periferia del paese. Questo non da ieri o da tre mesi, ma, da anni ormai! Fatto sta che da almeno una settimana, un decreto prefettizio ha sospeso le attività di tale ditta e la puzza sembra magicamente sparita

In casi come questi, in cui:

  • è dimostrato palesemente che viviamo in una terra priva dei diritti fondamentali che ci differenziano dalle bestie, quali la libertà ed il diritto alla salute;
  • un bimbo di appena sei anni è costretto a manifestare per le strade del paese per chiedere che gli venga concesso ciò che, invece, gli spetterebbe di diritto;
  • non si legge sui giornali lo sdegno delle istituzioni civili quali le scuole, la politica, le associazioni, ecc.;

l’atteggiamento più abominevole e stupido è proprio quello di chi chiede a coloro che manifestano una ovvia e naturale diffidenza e sfiducia nei confronti di tutto e di tutti, quale possa essere la soluzione a tale problema, come se l’ultimo stolto della terra possa riuscire ad ottenere ciò che non è stato in grado di realizzare chi

 aveva potere in comune, in provincia e, addirittura, in regione. Persino al Presidente della Repubblica sono state inviate le firme raccolte, come è possibile chiedere ad un cittadino qualunque di trovare una soluzione?
Credo che un sano ed utile atteggiamento debba essere, più che altro, quello di interrogarsi e trovare le giuste risposte alle seguenti questioni:
A livello Comunale, Chi e perché ha rilasciato la concessione edilizia in zona agricola per un’attività simile? Chi e perché non ha vigilato e denunciato l’illecito amministrativo?
Tra le istituzioni sovra comunali, Chi e perché ha dato parere favorevole senza verificare l’ubicazione in zona agricola dell’industria?
Tra coloro che “dovrebbero” verificare i livelli di inquinamento dell’aria ed il rispetto delle norme sanitarie, chi e perché non si è accorto di tale anomalia e non ha annusato il nauseabondo odore? Forse perché non esiste il diritto al benessere psicofisico?
Le risposte a tutti questi interrogativi sono importanti non tanto per fare, come dicono in molti (gente mediocre), il processo alla storia (anche se fosse, perché non farlo), ma semplicemente perché ci rendono consapevoli del nostro errore commesso nell’attimo in cui, con il nostro voto, abbiamo concesso fiducia a politici che, a tutto pensano, fuorché al benessere della città e, di riflesso, del popolo che la vive. Ma soprattutto perché, ci rendono consapevoli fino in fondo, del dramma che attanaglia la nostra società, resa schiava di una classe dirigente che, o è incapace di cogliere e risolvere le reali questioni di malessere sociale, o peggio ancora, ne è pienamente consapevole ma non ha alcuna intenzione ne di affrontarle ne, tantomeno, di risolverle.
A me pare proprio che tantra enfasi (legittima e sacrosanta) intorno a tale problema stia, di contro, fuorviando l’attenzione nei confronti dell’altra parte della medaglia dei grandi problemi da risolvere, in questo paese: il grande falso amministrativo perpetrato nell’ultimo decennio nei confronti del territorio. Da vari fronti, si continua a commettere un grande errore di superficialità definendo Abusivismo, quel fenomeno che invece è ben individuato con il termine Illecito amministrativo. Infatti, in questo paese, di abusivo vi è ben poco. Quasi la totalità della nuova edilizia realizzata possiede le autorizzazioni amministrative necessarie. In molti casi si è trattato di semplici forzature, ma spesso, tali forzature si sono trasformate in veri e propri illeciti amministrativi (come ci raccontavano le notizie di cronaca fino a poche settimane fa).
Credo che l’attenzione dell’opinione pubblica, non debba perdere di vista anche questo problema tanto delicato quanto importante, in quanto è proprio dall’atteggiamento che avranno i nuovi amministratori (che oggi rappresentano il Governo in persona) nei confronti di tale questione che si delineeranno i futuri scenari politici ed amministrativi del paese. Si ritornerà al passato o ci si proietterà verso il futuro?
Ai posteri l’ardua sentenza.

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