Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini, tradotta letteralmente, significa quello che non hanno fatto i barbari, lo hanno fatto i Barberini!.
Il popolo romano sfogava tramite Pasquino, la più famosa statua “parlante” di Roma, il proprio disappunto denunciando ingiustizie e prepotenze sia della curia romana sia delle famiglie patrizie. Questa frase satirica è indirizzata a papa Urbano VIII Barberini e ai membri della sua famiglia per gli scempi edilizi di cui si resero responsabili: questi, in virtù delle cariche e dei poteri ottenuti, fecero danni alla città, dall’interno, maggiori di quelli che avrebbero potuto esser causati da un’eventuale invasione barbarica. In uno degli episodi più tristemente famosi, papa Urbano VIII fece fondere il bronzo sottratto al Pantheon per costruire il baldacchino di San Pietro e i cannoni per Castel Sant’Angelo. (Wikipedia)
Mai Frase fu più idonea a descrivere ciò che è accaduto e che (purtroppo) continua ad accadere in questo paese.
Le notizie degli ultimi giorni, ci raccontano della – missiva inviata al sindaco di Orta di Atella dal Soprintendente ai Beni Culturali di Caserta con la quale si comunica l’avvio del procedimento di istituzione del Vincolo per il “Palazzo Bugnano” del Borgo di Casapuzzano-.
Qualcuno canta vittoria.
Personalmente la ritengo una vera e propria sconfitta.
Credo, infatti, che solo “una sconfitta” può definirsi quell’anomalo fenomeno, che qui da noi si verifica, secondo cui le risposte a specifiche richieste dei cittadini, la valorizzazione e promozione del patrimonio storico locale, il rispetto delle regole fondamentali sulle quali si fonda la civiltà moderna, anziché venire dagli enti più prossimi al cittadino, debbano giungere, invece, direttamente dallo stato, cioè da quell’ente che, probabilmente, di questo paese conosce a mala pena il nome.
È la sconfitta di un popolo che ha democraticamente scelto i componenti di quella macchina amministrativa che, dopo aver dato Continua a leggere