Ossessione mimetismo: la corsa dei progettisti a «smaterializzare» le opere grazie al Pc
Sotto tiro (per parlare soltanto delle ultime settimane) da parte di personaggi diversi come Francesco Rutelli e Adriano Celentano, l’architettura si comporta sempre più spesso rifugiandosi in un mimetismo che odora di falsa modestia, oppure di timidezza. Non è un fenomeno solo italiano, ma un comportamento transnazionale, dal quale affiora l’idea che tra architettura e ambientalismo stia configurandosi una sorta di patto trasversale, un’intesa bipartisan che passa attraverso una certa idea di invisibilità.
Ma: può l’architettura farsi invisibile, e quasi scomparire? e così facendo diventare aria immateriale, anzi contenere l’idea stessa dell’anti-materia?
Oppure, questa invisibilità non è altro che una mezza-verità, oggi resa doppiamente credibile grazie agli straordinari mezzi tecnologici della simulazione grafica al computer?
Nessuna architettura è invisibile; l’architetto non è un mago capace di far scomparire oggetti, o di renderli illusori. Al massimo può modellarne l’impatto, Continua a leggere