Il rallentamento in Europa delle costruzioni di nuovi immobili ad uso abitativo è destinato a proseguire anche nel 2008 e l’Italia è tra i paesi che risulteranno maggiormente investiti. Lo afferma Standard & Poor’s con un rapporto sul settore. Per la penisola l’agenzia di rating prevede una contrazione del 21% sulla media del quadriennio in corso per questa componente chiave del settore immobiliare.
Per l’Ue nel suo complesso, le prospettive di breve termine appaiono fosche a causa di crescenti scorte di magazzino, unità abitative invendute, basse possibilità di acquisto e modesta crescita economica. Inoltre – prosegue l’indagine – le attuali turbolenze di mercato hanno determinato una stretta delle condizioni di credito, che dovrebbero ostacolare ulteriormente la ripresa del
settore nel futuro prevedibile.
L’entità del rallentamento varia molto da paese a paese, i mercati colpiti più duramente saranno quelli che negli anni passati hanno registrato i boom più vigorosi: Spagna, Italia, Danimarca e Irlanda.
Sulla media del 2007-2010 S&P stima che in Italia si assisterà ad una contrazione del 21% sulle costruzioni di nuove abitazioni, dopo una crescita del 25% nel 2003-2006. In Spagna si registrerà un calo del 22% dopo un +25% del periodo precedente, in Danimarca meno 26% dopo un +103% e in Irlanda – si legge – meno 22% dopo un +28%.
“Dopo diversi anni di performance molto dinamiche – per Standard & Poor’s – i mercati delle nuove abitazioni hanno mostrato una inversione di tendenza nel 2007.